Il Lago dei Desideri
C’era una volta, tanto tempo fa, una fata insoddisfatta che si chiamava Selenia.
Soffriva d’insonnia, poverina, e di notte vagava irrequieta nei boschi, chiedendosi che cosa le mancasse per essere felice.
Il suo migliore amico era il draghetto Spiffero, che spesso l’accompagnava nei suoi vagabondaggi notturni.
«Ma insomma, che cosa vorresti?» le chiedeva spesso il draghetto, un po’ esasperato.
Ma Selenia non lo sapeva nemmeno lei e così, una notte, Spiffero la guidò fino a un bellissimo lago tranquillo, che scintillava sotto la luna.
«Che posto è mai questo?» chiese la fata impressionata dalla bellezza del luogo.
«Questo è il Lago dei Desideri. Qui si arriva solo nelle notti di luna piena e la notte non trascorre fino a quando non si è espresso almeno un desiderio. Rimarremo qui fino a quando non avrai capito che cosa ti manca per essere felice e poi non ne parleremo più.»
«Ma quanti desideri posso esprimere?»
«Dopo il primo, il tempo riprende a scorrere normalmente e bisogna allontanarsi prima dell’alba. Ma fino a quel momento puoi esprimere tutti i desideri che vuoi.»
La fata batté le mani contenta e si accomodò sulla riva, ragionando tra sé e sé.
Che cosa avrebbe potuto chiedere? Voleva pensarci proprio bene.
Interrogò il suo cuore.
Le sarebbe piaciuto proprio tanto chiedere la felicità per tutte le creature del mondo.
“Così,” pensava, “potrei imparare come essere felice osservando gli altri.”
In quel momento un coniglietto del colore della luna le passò saltellando vicino. Così si rese conto di essere già circondata da creature felici. E poi capì anche che, senza nessuna traccia d’infelicità, anche la felicità avrebbe perso sapore. “Non si può comprendere la luce, se non si conosce il buio,” ragionava la fata.
Avrebbe potuto chiedere la capacità di guarire all’istante tutte le malattie… ma poi che ne sarebbe stato di tutti coloro che si guadagnavano da vivere curando gli altri?
Sospirò e si distese, continuando a interrogarsi.
Il tempo non scorreva, in quel luogo e la fata continuò a pensare e pensare fino a trasformarsi in un masso.
Spiffero le svolazzava intorno, alquanto preoccupato. Adesso Selenia era diventata una fata di pietra.
«Oh, povero me!» borbottava tutto agitato il draghetto, cercando di riscuoterla.
Ma la fata di pietra rimaneva immobile e silenziosa.
Impossibile dire quanto tempo non trascorse, in quella situazione sospesa, ma alla fine spiffero non riuscì più a trattenersi e sbottò con voce forte e chiara: «Desidero che la fata si risvegli!»
Selenia emerse all’istante dalla sua forma di pietra, stiracchiandosi e sbadigliando.
«Ma da quanto tempo siamo qui?» chiese al suo amico drago, per la verità notando che le sembrava alquanto cresciuto.
Era impossibile dirlo, visto che per tutto il tempo in cui la fata era rimasta indecisa il tempo aveva smesso di scorrere in quel luogo.
Ma all’improvviso alla fata venne una gran nostalgia del suo bosco e del suo comodo lettuccio.
Il tempo aveva ripreso a scorrere e la fata espresse l’unico desiderio che in quel momento le sembrava possibile.
«Desidero che le cose vadano un po’ meglio per tutti. Non grandi cambiamenti, visto che non so ragionare in termini assoluti. Solo un po’ meglio di adesso. E la prossima volta, chiederò che vadano un po’ meglio ancora…»
Così, espresso finalmente il suo desiderio, Selenia tornò insieme a Spiffero nel suo bosco, e per la prima volta dopo tanto tempo si sentì un po’ più felice, pensando che alla prossima luna piena…
Vi chiedo perdono per la breve assenza. Anche i Cantafiabe ogni tanto devono tornare con i piedi per terra.
Ma sono di nuovo qui, ad augurarvi buonanotte e buone fiabe...
Che favola bellissima! Hai pensato di pubblicare un libro? Se lo fai avvisa che lo compro!
RispondiEliminaUna fiaba sarà pubblicata prestissimo su una raccolta, poi si vedrà...
EliminaUna favola bellissima! Continua a scrivere, il tuo è un dono prezioso...
RispondiEliminaNon so se è un dono. Di sicuro, tanto lavoro... Credo che sia alla portata di tutti, con l'esercizio, ma grazie!
EliminaInvidio chi sa usare le parole, in modo giusto, che riesce a trasmettere emozioni e a far sognare.
RispondiEliminaBrava!
Grazie! Ma ognuno sa far sognare a modo suo, giusto?
EliminaSai scrivere molto bene, e' piacevole leggerti. Brava, ciao Cristina
RispondiEliminaGrazie di cuore.
EliminaBellissimo!! Così avrò modo di raccontare qualcosa di diverso alla mia bambina!!
RispondiEliminaLo speravo tanto! Mi commuovo sempre quando una fiaba piace a un bambino e le scrivo proprio per loro. Se la tua bambina ha un argomento che le piace particolarmente, dimmelo pure: sarò felice di scrivere una fiaba apposta per lei!
RispondiEliminaCiao! Da oggi ti seguiro' ! Mi piace molto il tuo blog .....io cerco di raccontare storie con le immagini perche' a volte mi mancano le parole....a presto!
RispondiEliminaCiao.. piacere di conoscerti.. e felice di leggere le tue fiabe..... Sei molto brava!
RispondiEliminaUn caro saluto e a presto
Grazie per essere passata da me..ho così scoperto un blog di fiabe..ma che bello...non ne avevo mai visto uno!!! Complimenti per la bellissima favola e per la bravura!!
RispondiEliminaUn abbraccio
Anna
....l'ho letta d'un fiato...sei...favolosa, davvero!¨Lo sai che anch'io sono traduttrice? Sarebbe stato un mio desiderio occuparmi della traduzione di racconti, fiabe o narrativa in generale ...ma mi trovo a fare traduzioni tecniche (bancario/assicurativo). Ora aggiungo il tuo bellissimo blog alla mia lista: non voglio perdermi nulla! Un bacione e grazie per essere passata da me!
RispondiEliminaTe l'hanno ormai detto tutte che è bella, quindi non mi ripeto, ma io aggiungo che la trovo molto significativa. E poi questa fata con me ha in.comune l'insonnia, quindi ha tutta la mia comprensione. Forse dovrebbe prestarmi il draghetto che dici? Complimenti un hobby davvero insolito di questi tempi!
RispondiElimina....meraviglia!
RispondiEliminasimona
Bellissima. Non ho visto la casella per iscriversi, mi piacerebbe farlo. COMPLIMENTI...il mio mondo. Un abbraccio. ;) Ni
RispondiEliminabella! riflessiva!
RispondiEliminaGrazie per essere passata, ed ora eccomi qui in questo angolo fatato. Mi piacciono le tue fiabe. Penso che molti,prima o poi, una fiaba o una favola ce la siamo pensata e magari pure scritta, magari per raccontarla ad un figlio o per un compito a scuola (io ci ho provato :) ) ma continuare a farlo per passione mi sembra che denoti un animo particolarmente sensibile e dolce come mi pare che tu sia.
RispondiEliminaUn caro saluto
Germana
grazie per la tua visita. Ho iniziato a leggere il tuo post e mi ha incantato.
RispondiEliminaora mi salvo il testo xche'merita di essere lento con calma e tranquillita'.
brava e grazie per la tua visita
un saluto
Ciao grazie per la tua visita al mio blog e per le tue dolci parole!!!! ti ricambio volentieri e scopro un mondo fatato, complimenti, un abbraccio Lory
RispondiEliminaCiao Grazie per la tua visita. Ho letto per il momento solo questa fiaba. Appena ho più tempo mi soffermo anche sulle altre. Che brava! Le scrivi tu?
RispondiEliminaAspetto di conoscere il seguito di questa!
Un abbraccio
Stefy
Bellissima, l'ho letta tutta d'un fiato!
RispondiEliminaCiao
Laura
Ciao Emanuela, sei molto brava a scrivere, l'idea di questo blog mi sembra anche molto originale... A presto
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