lunedì 8 dicembre 2014

Le decorazioni di Natale

Fiaba del fine settimana . Buona festa dell'Immacolata a tutti


Dedicata a Bastian. E a Briciola

Le decorazioni di Natale

C’era una volta un paese che si preparava al Natale. Tutti correvano affaccendati da una parte all’atra, ornando alberi, appendendo ghirlande e scambiandosi regali, pregustando le pietanze e i dolci che avrebbero accompagnato la festa.
Solo un giovane se ne stava un po’ in disparte, osservando più che partecipando a quell’andirivieni.
Si chiamava Bàstian.
Chissà se per il nome o per destino, era noto a tutti come Bastian Contrario.
Poco incline alle convenzioni, il giovane era guardato con diffidenza e, sotto sotto, considerato un po’ un guastafeste.
Se ne stava seduto fuori dall’uscio, accanto a un bell’abete completamente spoglio. A nessuno veniva in mente di interrogarlo su quella stranezza, visto che tutti erano abituati alle sue bislaccherie. 

Ma no, un momento.

Una bambina si distacca da un gruppo di monelli intenti a costruire un pupazzo di neve. Lo fissa direttamente negli occhi blu cupo.
«Perché il tuo albero non è decorato?»
Ah, i bambini sì che sanno come andare dritti al punto.
Bastian scuote appena la testa, facendo ondeggiare la lunga chioma che porta legata in una coda e i sei anellini d’argento che gli ornano l’orecchio.
«Perché è in attesa. È questo, il significato del Natale.»
La bambina decide che la faccenda merita qualche spiegazione in più e si avvicina di un passo.
Bastian accenna un sorriso e le fa cenno di aspettare. Entra in casa e ne esce con in mano un vassoio pieno di dolcetti.
Si siedono sui gradini della soglia.
«Spiega» chiede la bimba tra un boccone e l’altro.
Attirati dalla comparsa dei dolcetti, altri bambini si avvicinano e prendono posto sui gradini.
«Ogni anno» inizia a raccontare Bastian «mi preparo al Natale decidendo di accettare qualcosa di importante. Vi ricordate quel cagnolino che avevo trovato e accolto, diversi anni fa?»
I bambini fanno di sì con la testa. Hanno tutti la bocca piena di dolcetti e sanno che non devono parlare. Sono bene educati. Ma ricordano bene il vecchio cane malandato che accompagnava sempre Bastian ovunque andasse.
«Lui mi ha dato l’idea. Per festeggiare il Natale, bisogna accogliere. Aprire il cuore e accettare qualcosa che prima non ci stava. Da allora, ogni anno decido che cosa accoglierò quel Natale e per tutto l’anno mi sforzo di aprire il cuore a quella cosa.»
La bambina solleva lo sguardo: «Per esempio?» chiede prima di servirsi un altro dolcetto.
«Per esempio, un anno ho deciso di accettare il carattere del fornaio.»
«Sta antipatico a tutti, quello» interviene un bambino che intanto si è rialzato, impaziente di tornare a giocare.  
«Invece, parlando con lui, ho scoperto che ha anche molte belle qualità. Si comporta in modo burbero, ma in realtà ha un animo sensibile. Voi lo sapete che nel tempo libero dipinge? E dovreste vedere che belle cose fa. Ma per modestia, non le mostra quasi a nessuno.»

Il vassoio dei dolcetti si è svuotato rapidamente. Alcuni sono già tornati al pupazzo di neve.
La bambina indugia pensosa ancora un attimo, poi saluta e va a giocare con gli altri, mentre le mamme iniziano a richiamare i bambini a casa nell’aria fredda che ha preso a imbrunire.

Ma succede una cosa strana.
Tutti i bambini rifiutano la merenda, dicendo di averla già fatta da Bastian.
Interrogati dai genitori, finiscono per riportare le parole del ragazzo e per spiegare il perché di quell’albero senza decorazioni, fuori dalla sua porta.
La voce dilaga, passando da un racconto all’altro.

Il mattino dopo, sull’albero di Bastian c’è un cartoncino a forma di cuore, su cui una mano infantile ha scritto “Accetto le noiose visite alla zia Carlotta”
Con il passare dei giorni, l’albero di Bastian si veste di tanti cartoncini simili, di piccoli oggetti simbolici, persino di un piccolo dipinto in cui un occhio attento potrebbe riconoscere la mano del fornaio. “Accetto il vizio di mia moglie di conservare i vecchi giornali”, “Accetto l’invadenza del vicino”, “Accetto…”
Per il giorno di Natale, l’albero di Bastian è il più ricco, il più bello e il più amato di tutto il paese e le persone sorridono, un pizzico più felici.
Da allora, l’albero di Bastian è diventato una tradizione in quel paese e, se vuoi, puoi andare anche tu ad appendere qualcosa che rappresenti il tuo impegno di accettazione e d’amore per questo Natale. Hai già deciso di che cosa si tratterà?





3 commenti:

  1. Le favole di Natale mi piacciono sempre tanto, hanno un che di magico :)
    un bacio!

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  2. Che dolce questa fiaba ... brava ...
    Ciao e buona serata ...

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  3. Un bell'invito a tutti noi, celato nella tua fiaba...ci sono diverse cose che potrei accettare!!!

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