venerdì 1 agosto 2014

La porta del mare




La porta del mare

La città era entrata in quella specie di sonnolenza tipica di agosto e Stefania ne approfittava per fare due passi durante la sua pausa pranzo.
I negozi, ormai, erano quasi tutti chiusi e il traffico era davvero poco. Così, camminava senza meta tra viottoli e stradine, senza nemmeno rendersi conto di dove la stavano portando i suoi passi.
Si riscosse solo quando arrivò in un cortile trasformato in giardino, chiuso in fondo da una porta azzurra.
Si avvicinò alla porta, che l’attirava come una calamita senza un perché. Era una vecchia porta consunta, con il legno un po’ gonfiato dalle piogge e dall’umidità.
Stefania provò la maniglia, che scese docile cigolando un po’, ma la porta non si apriva. Non servì nemmeno una spallata decisa. Solo allora Stefania si accorse di un rampicante con un delizioso fiorellino azzurro a campanella che cresceva sullo stipite.
Possibile…?
Perché no, si disse, prima di scuotere il fiorellino, che liberò una polvere dorata luccicante. Immediatamente la porta azzurra si aprì.
Stefania capì tutto prima ancora di vedere, dal suono sommesso e dall’odore salmastro che le accarezzava il viso.
Oltre la porta, sconvolgendo tutte le nozioni di geografia e di buonsenso, c’era il mare!
Un mare cristallino che si cullava pigro sul bagnasciuga di una spiaggia da paradiso.
Stefania si tolse le scarpe e avanzò sulla sabbia bianca.
Intorno, non si vedeva nessuno. Solo alcuni alberi avanzavano a delimitare quell’angolo di paradiso deserto, con il mare che si perdeva all’orizzonte.
Stefania era sbalordita. Era più che sicura che, se la sua città si fosse affacciata sul mare, lei lo avrebbe saputo.
Una brezza gentile la riportò alla magia di quel luogo e Stefania si sdraiò sulla sabbia. Peccato non avere un costume e un telo!
Ma era comunque piacevole, stare lì a godersi il sole sul viso, la brezza marina profumata di alghe e la vista aperta fino all’orizzonte.
Con la mano sfiorò qualcosa di strano. Una bellissima conchiglia  rosa, quasi del tutto seppellita vicino a alle onde delicate in cui Stefania teneva immersi i piedi.
La liberò con pazienza e ci soffiò su per liberarla dagli ultimi granelli di sabbia. E la conchiglia suonò. Un suono mai sentito, una sorta di sospiro di vento e campanelli.
Stefania giocò un po’ con quel suono, prima di accorgersi che adagiati accanto a lei c’erano un telo e un costume da bagno. Le sembrò naturale cambiarsi al riparo del telo, e poi fare una nuotata paradisiaca in quel mare che sembrava tutto per lei.
Non si vedeva nemmeno una barchetta, nessun bagnante.
Stefania non aveva paura. Era una buona nuotatrice e si immerse tranquilla nell’acqua fresca, spostandosi con bracciate pigre e regolari. Quando fu stanca, si stese sul telo per asciugarsi.
La riscosse, dopo chissà quanto, una risata che sembrava provenire dal mare. 
Figure in lontananza giocavano tra le onde, ma controluce era impossibile distinguerle bene. Ma era una lunga coda, quella che aveva visto guizzare nell’acqua?
Impossibile dirlo. Le figure si allontanarono, tra risa e spruzzi, e Stefania ricordò all’improvviso che doveva tornare al lavoro. Infilò gli abiti direttamente sul costume, che ormai era asciutto e si precipitò fuori dalla porta azzurra, fuori dal cortile trasformato in giardino. Ma dove si trovava?
Nell’ansia di ritrovare in fretta la strada dimenticò di osservare i dintorni.
Dopo un lungo vagare trovò una via familiare e infine, in ritardo, il luogo di lavoro.
Alla collega che le chiedeva “Ma dove sei stata?” rispose semplicemente sorridendo “Al mare!” e intanto  accarezzava la conchiglia rosa che aveva infilato in borsa.
Cercò a lungo la Porta del mare, in seguito, senza trovarla.
Eppure, ne era certa, un giorno o l’altro i suoi passi l’avrebbero riportata davanti a quella soglia prodigiosa.

2 commenti:

  1. Complimenti! Questa fiaba mi ha fatto sognare! Sei davvero brava! Non è affatto facile riuscire a scrivere delle fiabe, ci vuole un dono, e tu decisamente ce l'hai! ^_^ Grazie per questo gioiellino...mi sembra quasi di sentire l'odore di salsedine e il suono della risacca!

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    1. Grazie a te per i bellissimi complimenti e per essere passata a trovarmi!

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