giovedì 31 luglio 2014

In cerca di linfa

In cerca di linfa

La pausa estiva è un’ottima occasione per scoprire un tempo per giocare e ricaricarsi. Anche per chi rimane in città a lavorare, non è difficile approfittare del minor traffico e delle giornate più lunghe per… ricaricare le proprie energie creative.
Perché, sì, vanno ricaricate anche quelle.
Non conosco nessuno in grado di andare avanti a produrre e produrre senza almeno un minimo di contropartita. Julia Cameron è categorica: secondo lei ci vorrebbero almeno due ore la settimana, da segnare in agenda come un impegno importante.
In una vecchia intervista il cantante Zucchero diceva che per scrivere le sue canzoni prima si riempie di vita, fino quasi a scoppiare.
Natalie Goldberg parla di un più sfumato “fare il compost”, nel senso di lasciar sedimentare impressioni e sensazioni in modo da renderle terreno fertile per nuove produzioni.
Il concetto è lo stesso: ci vuole linfa per produrre.
So che può non essere semplice trovare il tempo, ma se le vacanze e i ritmi estivi vi aiutano, provate a ritagliarvi un piccolo spazio per giocare e sognare.
La linfa, è diversa per ognuno di noi. L’importante è che vi piaccia, che sia qualcosa di nuovo e che ci sia l’abbandono del gioco, la sensazione di poter scoprire e sperimentare.
Parleremo della ricerca della “vena d’oro” di quelle cose che ci piacciono più delle altre, ma intanto, anche questo ci darà qualche indizio.
Per alcuni è linfa visitare un museo o una mostra. Per altri è trascorrere qualche tempo in mezzo alla natura, fosse anche un parco cittadino. Per alcuni è ascoltare musica, per altri è andare a fare un giro in un negozio di giocattoli e lasciarsi tentare da pastelli colorati, porporine, stelline e altri piccoli oggetti a buon mercato.
E poi?   E poi si gioca. Si possono seccare fiori e foglie in una pressa, riscoprire il piacere di intrecciare ghirlande con fiori di campo, si può giocare con un animale incontrato per caso. Un altro modo semplice per giocare è quello di sfogliare vecchie riviste e strappare via le immagini che colpiscono di più la fantasia, senza starci troppo a pensare. Poi si possono comporre in un collage o tenere semplicemente da parte, per vedere che cosa ci suggeriscono. Molto spesso si trovano indizi di storie, desideri inespressi, tracce della vita che vorremmo…
Io tengo appositamente vecchi quaderni o vecchie agende, che trasformo in spazi per giocare e sognare. Ci sono disegnini fatti con penne luccicanti, pastelli e matite colorate, adesivi, ritagli di immagini, frasi che mi hanno colpito… sono luoghi disordinati, giocosi, senza né capo né coda. Però, quando sono in cerca d’ispirazione e li sfoglio, qualcosa trovo sempre.
E soprattutto è prezioso il (poco) tempo che posso dedicarci, perché per quel tempo non ci sono preoccupazioni per il futuro o rimugini sul passato. Lo scopo è anche questo. Da questi tempi sospesi e di gioco si torna con nuove energie, nuove idee.
I bambini lo sanno, e infatti quando giocano lo fanno con tutta l’attenzione del caso. Qualunque sia la vostra età, non dimenticavi di giocare almeno un po’. Dicono che non si è mai troppo vecchi per un orsacchiotto e quello dell’immagine è venuto a ricordarmelo pochi giorni fa.
Vi auguro di giocare tanto e di divertirvi tanto. Se potete, tenete traccia di quello che vi colpisce, che vi piace, che vi stuzzica. Anche un piccolo taccuino da portare con sé in queste esplorazioni può essere un alleato prezioso. Magari l’unica cosa che vi colpisce è l’insegna strana di una negozio, ma voi segnatevela.
Vedrete, poco a poco questi momenti a caccia di linfa diventeranno irrinunciabili e preziosi.
 

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