domenica 24 dicembre 2017

il sogno impossibile



Ultima fiaba di questa Disfida


Il sogno impossibile


Il giovane Principe non voleva sposarsi. Non con le fanciulle che il Re e la Regina gli proponevano. Lui sapeva che non facevano per lui.
L’aveva sognata, la sposa che voleva, con i lunghi boccoli e gli immensi occhi color del cielo.
L’aveva vista assorta, immersa nella lettura. L’aveva vista ridere come una sorgente in un giardino.
Non aveva che i suoi sogni, per confidare nella sua esistenza, ma per lui erano abbastanza.
Purtroppo, non era lo stesso per il Re e la Regina.
“Tu vivi di sogni,” gli dicevano “ma intanto il regno ha bisogno di un nuovo re e di eredi!”
Alla fine, non vedendo altro modo per seguire il suo cuore, il Principe partì da solo nella notte, senza portare nulla con sé se non gli abiti che indossava.
Vagò a lungo per regni diversi, vivendo di quel che trovava o che riusciva a guadagnarsi con piccoli lavori umili qua e là.
Quella vita era difficile, per un giovane abituato come lui a ogni agio, ma quando sognava la fanciulla si sentiva in pace, perché sapeva che il suo cuore non mentiva.


Dall’altra parte del mondo viveva, in effetti, una fanciulla dai lunghi boccoli e dagli immensi occhi color cielo. Una fanciulla che rifiutava tutti i pretendenti che i suoi genitori le proponevano. Il suo cuore bramava un giovane che aveva visto solo nei suoi sogni, un giovane alto, elegante e gentile.
Invano i genitori le avevano presentato tutti i giovani di bell’aspetto della società civile, l’avevano condotta a teatro e alle feste, sperando di farle incontrare finalmente il suo amato.
Alla fine, non sapendo più che fare, avevano deciso di mandarla dallo zio, che abitava in un regno lontano. Non sapevano più nemmeno loro se speravano in un incontro fortunato, o se confidavano nel carattere deciso di quello zio per indurre la giovane alla ragione.
La fanciulla accettò di partire, certa che il suo cuore non mentisse.


Lo zio dapprincipio fu gentile e accompagnò la giovane a ogni festa e ogni ballo del regno, presentandole tutti i giovani degli di lei per educazione e per rango. Ma con il passare dei mesi, quando fu chiaro che nemmeno in quel regno aveva trovato lo sposo che desiderava, ottenuto il permesso dei genitori passò a maniere meno cerimoniose.
In sostanza, confinò la fanciulla in casa, dicendole che sarebbe uscita da lì solo quando avesse acconsentito a sposare almeno uno degli innumerevoli giovani che le erano stati presentati.


Il giovane Principe, intanto, aveva perso ogni segno del suo lignaggio. I suoi eleganti abiti si erano consumati da tempo e li aveva dovuti sostituire con abiti più semplici. Lavorando, le sue mani si erano fatte forti e callose, non certo le mani delicate da gentiluomo che aveva un tempo.
Eppure non si rassegnava a tornare al suo regno.
Ogni volta che stava per tornare indietro, udiva per caso qualche voce parlare di una fanciulla bellissima che lo spingeva ad andare a visitare un altro regno e un altro ancora.


Ormai da molto tempo la ragazza dagli occhi di cielo viveva chiusa nella casa dello zio. In quel regno, ormai, nessuno parlava più della leggendaria bellezza della fanciulla venuta da lontano, poiché tutti pensavano che fosse gravemente ammalata.
Occupava le giornate immersa nella lettura nella ben fornita biblioteca dello zio e al tramonto, ogni sera, usciva sulla terrazza ad ammirare il tramonto. Iniziava a nutrire seri dubbi di poter continuare così ancora a lungo. Ma ormai i giovani che l’avrebbero presa in sposa in passato si tenevano alla larga e si erano dimenticati di lei.

(fine prima parte)


(seconda parte)

Passando di regno in regno, il Principe era ormai vicinissimo a quello dello zio della fanciulla. Ormai, però, non era più tanto giovane e immaginò che anche lei avesse risentito del passare degli anni. Anche se l’avesse trovata, sarebbero stati in grado di riconoscersi? Anche lei lo stava cercando? Forse lei ormai si era sposata.  Avrebbe fatto meglio a tornare indietro?
Stava cercando di trovare la soluzione ai suoi dubbi sul fondo di un boccale di vino nella taverna, quando udì un vecchio giardiniere parlare del “più bel fiore che si fosse mai visto in un giardino”.
Fattosi attento, lo udì raccontare di quella bellissima fanciulla che era solita passeggiare nel giardino dello zio, con i lunghi boccoli e gli occhi color del cielo. Il giardiniere raccontava di essere rimasto così affascinato dal colore di quegli occhi, da aver piantato invano aiuole e aiuole di fiori celesti, cercando di ritrovarne il colore speciale.
Posato il boccale, il Principe si accinse a rimettersi in viaggio.

La fanciulla, ormai, era invasa dalla malinconia. Gli anni erano passati, la sua bellezza stava sfiorendo e lei si dava della sciocca, per aver sprecato così inutilmente la sua vita. Solo per inseguire un sogno! Diventò così triste che si ammalò davvero, trascorrendo ormai le giornate a piangere, distesa sul letto.
Lo zio, seriamente preoccupato per il suo stato, fece chiamare i genitori.

Quando il Principe giunse nel regno, non ebbe difficoltà a trovare il giardino pieno di fiori del colore del cielo, ma quando chiese della fanciulla nessuno seppe dirgli niente. Solo qualcuno ricordava vagamente una giovane molto bella che era venuta in visita da suo zio, ma la poveretta si era ammalata, gli dissero, e nessuno l’aveva più vista.
Eppure il suo cuore gli scalpitava nel petto, facendogli capire che era giunto alla fine del suo viaggio.
Interrogando ancora tutti quelli che incontrava, seppe alla fine che la giovane era ancora in quella casa, costretta a letto da una misteriosa malattia.
L’unico suo pensiero, a quel punto, fu come fare a raggiungerla.

Anche il cuore della ragazza aveva preso a farle le capriole nel petto, e lei si stava lentamente riprendendo dalla malinconia.
Un’assurda speranza le ridava le forze, le riportava un po’ di colore sulle guance.
Ben presto fu nuovamente in grado di rimanere seduta,  e una sera finalmente decise di alzarsi a vedere il tramonto, come era solita fare in passato.
Fu allora che vide la strana macchina voltante avvicinarsi alla terrazza in cui si trovava.
Una macchina sostenuta da un grande pallone colorato si dirigeva veloce proprio verso di lei.
Spaventata all’inizio, si tranquillizzò quando scorse da lontano la sagoma di un uomo. Il cuore le diede un balzo.
Possibile che fosse proprio lui? Colui che aveva aspettato invano per tutto quel tempo?

Anche il Principe l’aveva scorta e dirigeva accuratamente la sua macchina verso la terrazza. Alla fine, l’aver fatto tanti mestieri diversi gli era servito a inventare quella strana cosa che lo faceva volare, come lo faceva volare la speranza di incontrare finalmente colei a cui sapeva di essere destinato da sempre.
Quando furono abbastanza vicini da vedersi bene, ognuno dei due seppe di essere finalmente arrivato a casa.
Non ebbero bisogno di parlare, e comunque erano tutti e due troppo emozionati per riuscire a proferire parola.
Incantato, lui le porse semplicemente una mano per aiutarla a salire a bordo.
Estasiata, lei prese quella mano, decisa a seguirlo ovunque senza voltarsi indietro.

Così, scomparvero verso il tramonto a bordo di quello strano velivolo.
Finalmente insieme.
Il sogno impossibile si era avverato.



1 commento:

  1. Sempre delicate le tue fiabe e ben scritte.
    Mi sono persa la disfida, ma recupererò leggendole tutte.
    Complimenti!

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