mercoledì 13 dicembre 2017

Una strana amicizia



Questa  fiaba è di Federica Rossi di Inchiostro Rosa



Una strana amicizia
La soffitta era polverosa e piena di vecchi mobili e giochi. Nessuno vi entrava più, se non per salire sul tetto e riparare qualche tegola che il vento aveva spostato. 
C'era la vecchia culla dei bambini con la balza a quadretti bianchi e azzurri e al suo interno qualche pupazzetto ormai dimenticato. Due o tre bauli contenenti abiti e biancheria in disuso, il cavallino di legno che aveva perso la bella coda chissà quando e dove, la scrivania del nonno, troppo ingombrante nello studio rimodernato ed infine una bella libreria, ancora pieni di interessanti volumi che nessuno purtroppo leggeva più! 
O meglio, nessun umano...
Guardate bene...proprio lì dove la luna arriva con suo raggio argentato...non lo distinguete, forse, ma se cercate meglio e aguzzate la vista, ecco un piccolo topo tutto intento alla lettura di un libriccino rosso. 
Topi Topi, questo era il nome del piccolo roditore, era un appassionato lettore e spesso si portava il suo pezzetto di formaggio fin sulla libraria e passava tutta la notte a leggere! 
Non crediate che sia normale per un topo saper leggere, ma Topi Topi non era un topo comune.
Quando era molto piccolo era stato trovato dal bimbo che abitava in quella casa ed era nata una strana e affettuosa amicizia. Appena il bimbo rientrava da scuola, Topi Topi scendeva dalla sua soffitta e si infilava, sempre con molta cautela, nella camera del piccolo Sam e con lui passava il resto del pomeriggio ascoltandolo fare i compiti. E così, giorno dopo giorno, Sam e Topi Topi avevano imparato l'alfabeto e di conseguenza a leggere. Cosa del tutto normale per un bambino, ma straordinaria per un piccolo topo grigio. Un pomeriggio che i due amici erano immersi nella lettura de 'il giro del mondo in ottanta giorni', la madre era entrata senza bussare e aveva scorto il topo seduto sulla pagina del libro aperto. Urlando si era impossessata di una spada di legno appoggiata al muro e aveva cominciato ad inseguire il povero topino che saltava da una parete all'altra. Miracolosamente Topi Topi era riuscito a raggiungere la porta ed era scappato non visto verso la soffitta.
Sam piangeva e sua madre urlava, minacciando di mettere il veleno se il bimbo non avesse smesso di dare da mangiare a quello schifoso topaccio. Il bimbo aveva promesso e la donna si era calmata. 
Da quel giorno i due amici non si erano più visti ma a Topi Topi era rimasto il ricordo di quelle splendide ore passate insieme e di tutte quelle avventure meravigliose lette con avidità. 
Aveva cercato di insegnare a leggere ai suoi fratellini ma nessuno era così interessato...preferivano andare in giro rosicchiando i fili, mordicchiando le gambe dei mobili e rubando il cibo in dispensa. Tutte cose che Topi Topi trovava deplorevoli e pericolose, perché senz'altro, prima o poi, qualcuno si sarebbe arrabbiato e allora per la loro famiglia sarebbero cominciati i guai. 
Il Natale si avvicinava e nella casa c'era grande trambusto...Topi Topi annusava l'aria, sentiva buoni profumi di pino, di legna che bruciava, di cose buone da mangiare e sopratutto riconosceva l'odore di Sam, il suo amico umano, che poteva ormai solo immaginare.
Si domandava se ancora si ricordasse di lui o se invece l'avesse dimenticato completamente. Alle volte si rattristava pensando a questa seconda possibilità ma non poteva farci nulla...
Una notte che tutti i topolini dormivano mentre Topi Topi leggeva, si sentì un rumore al di là della porta della soffitta! Qualcuno stava salendo lentamente le scale. Topi Topi si sollevò sulle zampette e cominciò a muovere il nasino cercando indizi...le orecchie dritte seguivano la direzione dei rumori. 
Poi annusò un odore familiare e sentì una voce conosciuta che sussurrava il suo nome. La porta si aprì di poco e una manina carnosa infilò un piccolo pacco dentro la stanza. Poi l'uscio si richiuse ed il suono dei passi per le scale si allontanò piano piano fino a sparire. 
Topi Topi curioso si precipitò giù dalla sua postazione, si avvicinò al pacchetto e lesse nel biglietto che vi stava sopra:
Buon Natale topolino, questo è il racconto più bello che abbia letto da quando non ci vediamo più. Non potevo non condividerlo con il mio migliore amico.
Con affetto, 
Sam
Il topolino si commosse e felice fece qualche giro su se stesso! Il suo cuore era colmo d'amore e gratitudine. 
Poi trascinò il pacco fin sopra la libreria e alla luce della luna, pieno di entusiasmo cominciò a leggere...

2 commenti:

  1. Come sempre le tue storie sono piene di tanta magia, la mia preferita è la casetta nera, chissà come mai :)

    baci Anna
    http://theroomsofmylife.altervista.org/

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  2. Davvero non saprei... Grazie per la visita. Un abbraccio

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