domenica 11 maggio 2014

La bacchetta magica dei 7 desideri

FIABA DELL'11 MAGGIO

La bacchetta magica dei 7 desideri

Un grande vento aveva soffiato per tutta la notte quando Paolino scese in giardino a cercare i legnetti per costruire a sua sorella una casetta per le bambole, come le aveva promesso.
Avere una sorella più piccola non è male, ma a volte capita di perdere una scommessa e di dover fare cose un po’ strane. Come costruire una casetta per le bambole, appunto.
Per fortuna, il cielo lo aveva aiutato e quella mattina il prato era disseminato di legnetti caduti dagli alberi a causa del vento. Gli sarebbe bastato raccoglierli, poi metterli insieme con la colla dei modellini e mantenere così la parola data a Susanna.
Voleva sbrigarsi e iniziò a buttare nel sacchetto che si era portato quanti più legnetti possibile, mentre sua sorella Susanna faceva lo stesso a poca distanza.
Era piccola e ci metteva un’eternità a scegliere i più belli. Paolino cercava di non badarci e raccoglieva in fretta i rametti dal suolo. Ne raccolse anche uno che sembrava ornato da strani disegni, trovato proprio sotto un nocciolo. Non ci badò più di tanto, perché proprio in quel momento si era accorto che Susanna aveva iniziato a raccogliere margherite.
Susanna, i legnetti! la richiamò.
Ne nacque una di quelle discussioni surreali che a volte iniziava con la sua sorellina. La bambina infatti pestò i piedi, insistendo che nella sua casetta ci voleva anche le margherite.
- Vorrei davvero che le margherite si potessero usare per la casetta, le disse Paolino. – Ma di solito le margherite appassiscono, mentre i legnetti rimarranno per sempre così come sono.
Alla fine Susanna si convinse e si avviarono verso casa, con i sacchetti colmi di legnetti e, quello di Susanna, anche di margherite.
La bimba gli saltellava accanto, facendo ondeggiare il sacchetto. – Mi è venuta sete, disse infine.
- Vorrei tanto un bel bicchiere di limonata fresca
- Lo vorrei anch’io, disse Paolino soprappensiero.
Immediatamente comparve sul prato un bel vassoio con sopra due bicchieri di limonata tanto fresca da fare appannare il vetro. Paolino si guardò intorno, chiedendosi chi potesse averla messa lì. Poi immaginò che fosse stata la mamma, fece spallucce e si servì, mentre Susanna faceva lo stesso.
Dopo aver bevuto, si avviarono al tavolino sotto il pergolato di caprifogli e rovesciarono il contenuto dei sacchetti. Meraviglia! Le margherite raccolte da Susanna erano diventate rigide come legno, conservando però i colori e la forma. I bambini le osservarono a lungo, senza riuscire a raccapezzarsi. Poi Paolino, che in tutto quel tempo aveva continuato a pensare al progetto della casetta e a come doveva costruirla, iniziò a scegliere il legnetti. Erano tutti di lunghezze e grandezze diverse, gli ci sarebbe voluto un secolo per tagliarli tutti uguali. Alcuni erano anche un po’ storti.
Gli sfuggì un sospiro, mentre Susanna osservava con attenzione tutto quello che faceva e lo tempestava di domande. –Oh, insomma, sbottò alla fine Paolino, vorrei aver già finito!
All’istante i legnetti e le margherite iniziarono a comporsi da soli fino a formare una deliziosa casetta per le bambole, sotto gli occhi sbalorditi dei due bambini. Solo un legnetto non fu utilizzato, perché Paolino lo stava ancora stringendo in mano da quando lo aveva raccolto. Il rametto di nocciolo con gli strani disegni sopra. Paolino lo stava fissando incuriosito quando Susanna iniziò a strillare tutta agitata – Ho capito! È una bacchetta magica!
- Non dire sciocchezze, rispose Paolino. Però, poi, ripensandoci – Sai che forse hai ragione? Però vorrei che la smettessi di saltellare in quel modo.
La bimba si fermò all’istante e questo fece preoccupare molto Paolino. Non era mai successa prima una cosa del genere. Guardò sua sorella, poi il rametto di nocciolo. In effetti, da quando lo aveva trovato, ogni volta che diceva ”vorrei”  il suo desiderio si esaudiva all’istante. 
Ancora non del tutto convinto, agitò il rametto davanti a sé dicendo – Vorrei un forziere pieno di dobloni di cioccolato.
E paf! Ecco comparire all’istante un forziere bellissimo, proprio come quelli dei pirati, tutto pieno di dobloni di cioccolato. Solo che era comparso proprio sopra la casetta e l’aveva tutta ammaccata.
Susanna iniziò a strillare, ma lui fu svelto ad agitare nuovamente la bacchetta – Vorrei che la casetta tornasse intera.
Un altro desiderio esaudito. Paolino osservò con riverenza la bacchetta. Era effettivamente ricoperta di strani disegni e c’era una scritta con curiosi caratteri che Paolino non riusciva a decifrare.
E a quel punto commise l’errore fatale. – Vorrei riuscire a leggere quello che c’è scritto,  disse.
Immediatamente fu in grado di leggere la scritta. Diceva: “Bacchetta dei sette desideri. Questa bacchetta può realizzare solo sette desideri…”
-Oh, no! gemette Paolino contando i desideri che aveva espresso da quando la teneva in mano. Le margherite che erano diventate rigide come legno, la limona, la casetta, Susanna che aveva smesso di saltellare, il forziere, la riparazione della casetta e, l’ultimo, il desiderio di poter leggere la scritta. Proprio sette desideri. Provò a esprimere un altro desiderio agitando la bacchetta. Niente. Ci riprovò con un altro desiderio. Niente.
Aveva perso la sua occasione.
Alla fine, stizzito, gettò lontano il legnetto e si mise a giocare con il suo forziere di dobloni di cioccolato, visto che almeno quello gli era rimasto, senza accorgersi che sull’altro lato della bacchetta c’era scritto “… ogni giorno.” 







Augurissimi a tutte le mamme, a quelle che lo saranno e a quelle che lo sono nel cuore.

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